La commissione europea ha svelato quello che sarà il recovery fund: un piano da 750 mld per risollevare l’economia dalla peggiore crisi dagli anni ’30.
I 750 mld si dividono in: 500 mld di sovvenzioni e 250 mld di prestiti. I primi verranno investiti per 310 mld in green economy e nel digitale.
L’idea è quella di raccogliere come UE 500 mld dai mercati e poi inviarli ai vari stati come sovvenzioni; questo è un passo storico, infatti la Germania da sempre si era opposta all’emissione di un debito comune tra gli stati membri, ora invece ha cambiato idea.
Non tutti i paesi hanno però preso bene questa svolta, difatti Olanda, Austria, Danimarca e Svezia al momento non vogliono fornire alcun tipo di aiuto economico agli stati del sud Europa almeno che questi non si impegnino ad una dura austerità per ridurre la loro spesa pubblica.
Questa proposta verrà discussa tra i 27 paesi il 18 giugno, quando i capi di stato europei si riuniranno in videochiamata; è importante ricordare come questa iniziativa gode dell’appoggio delle principali economie europee (Germania, Francia e Italia).
Un funzionario olandese ha però detto che questa proposta non sarà mai quella che uscirà in maniera definitiva dall’incontro del 18 giugno, quindi molto probabilmente ci sarà una trattativa con i paesi nordici più intransigenti.
Per finanziare questo recovery fund Ursula Von der Leyen ha proposto l’introduzione di alcune tasse: un dazio sull’importazione di carbone, un’imposta comune europea per la tassazione delle imprese e la digital tax.
Secondo il presidente della Commissione Europea il recovery fund trasformerà l’enorme sfida in una clamorosa opportunità.
Contributo di Enrico Barbares