All’inizio di questa settimana, l’emissione di obbligazioni societarie ha raggiunto quasi i 747 miliardi di dollari, superando così il precedente record di 734 miliardi di dollari emessi nel medesimo periodo nel 2017.
Nell’arco del 2019 l’emissione di obbligazioni è stata in forte crescita, spinta soprattutto dalle nuove politiche monetarie delle banche centrali mondiali. La Federal Reserve ha sospeso ulteriori aumenti dei tassi di interesse, e la Banca Centrale Europea e Cinese si sono impegnate nel rilanciare la crescita. In effetti, questa brusca inversione di tendenza nella politica monetaria globale, ha alimentato i mercati del debito societario.
Dopo un periodo di incertezza, le banche centrali sono ritornate ad avere ancora un approccio ultra-accomodante, il quale stimolò l’emissione di debito negli anni successivi alla crisi finanziaria e spinse le imprese a trarre vantaggio dai bassi tassi di interesse, incrementando così il loro debito ad un costo ridotto.
Preoccupazioni per l’eccessivo indebitamento
Tuttavia, l’entità dell’indebitamento ha suscitato preoccupazione tra politici e investitori. In particolare, questo mese, il Fondo Monetario Internazionale ha ammonito che questo indebitamento esorbitante potrebbe provocare e/o amplificare una recessione economica.
Negli Stati Uniti, una delle maggiori preoccupazioni è la crescita esponenziale del debito delle società a basso rating “BBB”. Quest’ultime sarebbero le più vulnerabili ad un rallentamento economico, secondo Tobias Adrian, consulente finanziario all’IMF. Per questo motivo alcune delle società più indebitate si sono impegnate nel diminuire il proprio debito. Lunedì scorso, AT&T ha venduto il 9,5 % delle proprie azioni nel servizio di streaming televisivo Hulu, alla medesima società, per 1,43 miliardi di dollari, impegnandosi a utilizzare i fondi per ridurre il proprio debito.
Infine, la moderazione delle grandi aziende americane nell’emettere nuovo debito ha spostato le nuove vendite verso il resto del mondo.
Il gruppo petrolifero statale Saudi Aramco ha ricevuto più di 100 miliardi di dollari di ordini per il suo debutto di 12 miliardi di dollari, un vero record per i mercati emergenti. E’ stato addirittura superiore ai 67 miliardi di dollari di domanda che l’Arabia Saudita aveva ricevuto per la sua prima emissione di titoli di Stato nel 2016.
Contributor: Andrea Panzitta