Come sta andando la Borsa di Milano? L’anno è iniziato decisamente bene per Piazza Affari, che dall’inizio del 2023 ha guadagnato circa il 15%, sorpassando in performance le altre piazze finanziarie europee e posizionandosi come una delle migliori Borse al mondo.
BUONE PERFORMANCE DEL PIL
Quali sono le ragioni di queste performance? Anzitutto l’andamento del Pil: lo scorso anno l’Italia è stata una delle migliori economie europee, con il prodotto interno lordo che è cresciuto del 3,9% rispetto al 2021, una percentuale maggiore di quella registrata dall’Eurozona nel suo complesso (+3,5%) e dall’Ue (+3,6%).
PREVISIONI RIVISTE AL RIALZO
E il 2023 sembra essere partito con il piede giusto: le previsioni sul Pil del nostro Paese sono state infatti corrette al rialzo rispetto alle attese di pochi mesi fa. Secondo le ultime stime della Commissione europea, il prodotto interno lordo italiano crescerà dello 0,8% nel 2023 e dell’1,0% nel 2024, con il dato di quest’anno che registra un forte aumento rispetto alla previsione di novembre (0,3%), la stima per l’anno prossimo rimane pressoché stabile.
CRESCITA IN EUROPA, MA ATTENZIONE ALL’INFLAZIONE
Per la zona euro la crescita del Pil stimata per il 2023 è dello 0,9%, con l’esecutivo comunitario che ritiene, quindi, che l’area della moneta unica possa riuscire a evitare una recessione tecnica – cioè due trimestri consecutivi di crescita negativa – a cavallo tra il 2022 e il 2023. Per il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni “l’economia europea ha fatto meglio delle previsioni, nonostante lo shock provocato dalla guerra russa in Ucraina”. Gentiloni ha precisato che il 2023 è iniziato “in modo migliore rispetto alle attese”, aggiungendo che “al tempo stesso, i cittadini europei saranno chiamati ad affrontare un periodo difficile. La crescita rallenterà e l’inflazione ridurrà la presa sul potere di acquisto solo gradualmente nei prossimi trimestri”.
EFFETTO RIALZI DEI TASSI SUL DEBITO
E proprio l’inflazione è un altro fattore da tenere d’occhio per spiegare l’andamento della Borsa italiana: per Roma le stime sono di un’inflazione in aumento del 6,1% quest’anno e del 2,6% l’anno prossimo. Per un Paese come il nostro, gravato da un enorme debito pubblico, l’aumento dell’inflazione preoccupa per via del rialzo dei tassi messo in atto dalle banche centrali nel tentativo di contrastare l’andamento dei prezzi. L’aumento dei tassi rende infatti più costoso il debito, ma nel caso di quello italiano non è del tutto vero.
IL DEBITO NON PREOCCUPA AL MOMENTO
La duration del debito pubblico italiano è infatti stata allungata molto, è 7 anni. Inoltre, il costo medio di questo debito è solo dell’1,3%, perché parliamo in gran parte di titoli emessi negli anni scorsi, quando i tassi erano addirittura negativi. Al momento, quindi, il debito pubblico non preoccupa chi investe in Italia.
I BANCARI BENEFICIANO DEL RIALZO DEI TASSI
A parte queste due ragioni macroeconomiche, cioè il buon andamento del Pil e il rialzo dei tassi che non incide più di tanto sul costo del debito, c’è poi una variabile prettamente finanziaria: la Borsa italiana va bene perché sugli indici del nostro Paese pesano moltissimo in percentuale i titoli finanziari e bancari, al contrario, per esempio, di quanto accade in Germania, dove gli indici sono costituiti in gran parte da titoli industriali, e da inizio anno i titoli bancari vanno benissimo proprio grazie al rialzo dei tassi. Le banche, infatti, tendono a beneficiare della prima fase del rialzo dei tassi, perché migliora i loro margini di interesse: e le trimestrali degli istituti di credito italiani stanno infatti andando meglio del previsto, come dimostra quella di Unicredit. Tutte queste ragioni spiegano perché la Borsa italiana è sugli scudi in queste prime fasi del 2023.