Il tentativo di fare cadere il governo di Matteo Renzi non incide più di tanto sulla Borsa di Milano. In effetti, il Ftse Mib perde l’1,9%, all’incirca la perdita registrata dalle principali Borse europee. Il Ftse 100 di Londra perde un -2,5%, il Cac 40 di Parigi chiude con un -1,22% mentre il Dax di Francoforte con un -1,44%.
Tra le migliori blue chip dell’eurozona, ASML e Nokia, con un rialzo del 5%. Al ribasso le società del lusso, in particolare LVMH perde un -6% e Kering un -5%.
Oltre al settore del lusso, questa settimana sono in sofferenza il settore utility, -3,2%, il petrolio -2% , le società di costruzioni -2,6% e il settore bancario -2%. In rialzo il settore farmaceutico, +2%.
A Wall Street, S&P500 -0,8%, Nasdaq -0,6% e Dow Jones -0,7%. Qualora l’S&P 500 dovesse chiudere su questi livelli, il bilancio settimanale sarebbe -1,7%. Allo stesso modo, anche l’indice azionario mondiale, l’MSCI World, dopo aver toccato i massimi questa settimana, rischia di chiudere sui livelli di venerdì scorso.
Contrariamente in Asia, è stata una settimana positiva. Il Nikkei di Tokyo guadagna un +4%, l’Hang Seng di Hong Kong sale del +2,5% e il BSE Sensex di Mumbai chiude con un +0,5%.