Negli Stati Uniti preoccupa l’andamento dei rendimenti delle obbligazioni. Questa mattina, il Treasury Note a dieci anni degli Stati Uniti quota a 1,57%, sui massimi degli ultimi undici mesi. Il future del Nasdaq è in calo dell’1%, mentre il future del Dow Jones è sulla parità.
Nel weekend, il Senato degli Stati Uniti ha approvato la legge che stanzia 1.900 miliardi di dollari per supportare l’economia in questa difficile fase.
Nonostante i dati macroeconomici sulle esportazioni della Cina, +40% rispetto allo stesso periodo del 2020, sono incoraggianti le Borse cinesi sono in ribasso. L’indice CSI 300 è in calo del 2,8% mentre l’Hang Seng di Hong Kong perde l’1,5%. In calo anche il Nikkei di Tokyo – 0,5% e il Kospi di Seul -1%.
Detto ciò, nell’area Asia Pacifico, vi sono alcuni rialzi. L’ indice S&P ASX 200 di Sidney guadagna un +0,5%, il BSE Sensex di Mumbai un +0,7%, e il Straits Times di Singapore un +2%.
In Europa, le Borse sembrano ignorare i future americani e le Borse cinesi. Questa mattina, il future dell’indice EuroStoxx 50 guadagnava un +0,7%. Trend confermato anche in avvio di seduta. L’indice EuroStoxx 50 sale dello 0,7%, il Ftse Mib di Milano dello +0,8% e il Dax di Francofortedello +0,7%.
BTP invariato a 0,78% e Bund a -0,28%.
Inizio di settimana positivo per il petrolio. Il grezzo del mare del nord, Brent, è in rialzo del 2% a 70,7 dollari il barile.