costo fondi comuni

Fondi comuni: quanto costano?

I fondi comuni di investimento sono istituti finanziari, il cui ruolo consiste nell’investire i capitali raccolti dai risparmiatori in attività finanziarie come azioni, obbligazioni, titoli di stato e in alcuni casi immobili. Un fondo di investimento è, in pratica, paragonabile a una sorta di cassa comune, guidata da professionisti, il cui scopo è assemblare le risorse di più investitori e farle fruttare.

I fondi comuni, sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori e garantiscono uguali diritti.

Quest’ultimi, offrono al risparmiatore diversi vantaggi, come una bassa disponibilità economica per accedervi e la possibilità di diversificare il rischio, essendo il rischio distribuito tra più attività o asset.

Nonostante ciò, lo svantaggio principale sono i costi molto elevati; rappresentati da commissioni di ingresso, di gestione, di performance, di uscita, amministrative, banca depositaria e di negoziazione.

Quali sono i costi dei fondi comuni di investimento?

Come già preannunciato, la commissione d’ingresso è una quota di sottoscrizione pagata al momento del primo versamento che varia dall’1% al 4%. La commissione di gestione è invece il costo sostenuto ogni anno dal fondista per la gestione del fondo, che varia dallo 0,6% al 3% annuo. Diversamente, la commissione di performance è una commissione che si concretizza soltanto nel caso in cui il rendimento del fondo superi un certo parametro prestabilito (benchmark).

La commissione di uscita è il costo sostenuto dal fondista quando decide di vendere la sua quota del fondo, da non confondere con le commissioni di negoziazioni, ossia le spese per l’acquisto e la vendita dei titoli da parte del fondo.

Infine, le commissioni amministrative e la commissione di deposito sono rispettivamente, costi legali/amministrativi e costi per remunerare la banca dove viene depositato il denaro.

Tutti questi costi incidono significativamente sul risultato dei fondi comuni.

Il costo medio annuo dei fondi comuni è del 2,2%. Più precisamente il costo medio dei fondi comuni obbligazionari è del 1-2% mentre il costo dei fondi comuni azionari è del 2-3%.

Per il risparmiatore significa partire ogni anno da -2,2%. Il fondo deve rendere almeno il 2,2% annuo per tornare a zero, altrimenti l’investitore perde soldi.

Ecco perché risultano molto più convenienti ed efficienti gli ETF che hanno caratteristiche simili a quelle dei fondi comuni ma un costo medio annuo dello 0,5%.

 

Di seguito, si può osservare l’effetto delle commissioni su un capitale di 100.000€ investito per 30 anni in un Fondo Comune Azionario o Obbligazionario con il costo di in un ETF Azionario o Obbligazionario.

 

Fondo Comune Azionario ETF Azionario Fondo Comune Obbligazionario ETF Obbligazionario
Costo: 3% Costo: 0,7% Costo: 2% Costo: 0,5%
1 anno € 3.000,00 € 700,00 € 2.000,00 € 500,00
10 anni € 30.000,00 € 7.000,00 € 20.000,00 € 5.000,00
20 anni € 60.000,00 € 14.000,00 € 40.000,00 € 10.000,00
30 anni € 90.000,00 € 28.000,00 € 80.000,00 € 20.000,00
Differenza                        €    62.000,00  €     60.000,00

 

Come illustrato nella tabella precedente, se un risparmiatore investisse un capitale di 100.000€ in 30 anni, il fondo comune azionario avrebbe un costo di 90.000€ contro un costo di 28.000€ dell’ETF azionario. Per quel che riguarda il costo del Fondo Obbligazionario sarebbe di 80.000€ contro i 20.000€ del ETF Obbligazionario. Una differenza enorme. (62.000€/60.000€).

Esiste poi, una soluzione ancora più efficiente: costruirsi da soli il proprio fondo, scegliendo i 20-30 migliori titoli presenti sul mercato. In questo modo si possono ottenere rendimenti maggiori e i costi sono ancora più bassi perché si dovranno solo pagare le commissioni di acquisto dei titoli ed eventualmente quelle di vendita, senza dover sostenere nessun altro costo durante tutti gli anni di detenzione degli strumenti. Per fare questo però è consigliabile avvalersi dell’aiuto di un consulente finanziario indipendente e molto competente.

 

Contributor: Andrea Panzitta

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