Con l’arrivo della primavera inizia anche la stagione più attesa dagli investitori azionari: quella dei dividendi. Tra aprile e luglio le società quotate sul Ftse Mib, il principale indice della Borsa italiana, staccheranno infatti cedole per un totale di 31 miliardi di euro, 8 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Buone notizie anche sul fronte dei rendimenti, con il dividend yield – espressione che indica il rapporto tra il dividendo staccato da un’azione e il prezzo di mercato della stessa azione – che dovrebbe essere superiore al 5%.
RECORD SU RECORD PER L’EQUITY A LIVELLO GLOBALE
Il mercato azionario si conferma in forma smagliante, nonostante le criticità causate dall’iperinflazione e dalla crisi energetica: in tutto il mondo le società quotate staccheranno cedole per 1600 miliardi di euro, superando il record di 1560 miliardi toccato nel 2022. Secondo le stime del Janus Henderson Global Dividend Index, nel 2023 le distribuzioni cresceranno del 2,3% su base complessiva rispetto allo scorso anno, quando erano cresciute dell’8,4%. Altre previsioni, come quelle della casa di gestione Columbia Threadneedle Investments, sono persino migliori: la società stima un incremento dei dividendi del 4% a livello globale.
RENDIMENTI BEN SUPERIORI A QUELLI DELLE OBBLIGAZIONI GOVERNATIVE
Per quanto riguarda le società quotate sul Ftse Mib, le previsioni di cedole per 31 miliardi di euro rappresentano un aumento di 8 miliardi rispetto ai 23 erogati lo scorso anno agli azionisti. Se poi venissero confermate le stime di un dividend yield intorno al 5%, si tratterebbe di un rendimento ben superiore rispetto a quello garantito dai titoli di Stato, confermando che in questo momento storico le azioni sono molto più appetibili rispetto ai Titoli di Stato. Questo nel breve periodo, perché su un orizzonte più a lungo termine un’eventuale recessione potrebbe portare a un taglio degli utili e quindi dei dividendi che verranno distribuiti il prossimo anno.
ATTENZIONE ALL’EFFETTO STACCO CEDOLA
Un’altra considerazione che l’investitore azionario deve tenere bene a mente è il fatto che al momento dello stacco delle cedole le azioni perdono in Borsa capitalizzazione per un valore equivalente: per avere quindi il pieno guadagno l’investitore deve attendere che il titolo recuperi almeno quanto perso nel giorno dello stacco. Per aiutare i risparmiatori a non cadere vittima dell’emotività in momenti come questi è fondamentale il supporto del consulente finanziario.
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLE BIG
Ma quali sono i titoli da tenere d’occhio? Dopo l’appuntamento del 24 aprile, data in cui 8 big del listino di Piazza Affari hanno staccato la loro cedola – parliamo di Banca Mediolanum, Banco Bpm, Campari, Ferrari, Cnh, Stellantis, Prysmian e Unicredit – la seconda data clou è quella del 22 maggio 2023, quando ben 19 società del Ftse Mib distribuiranno i dividendi: si tratta di A2a, Amplifon, Azimut, Banca Generali, Bper, Diasorin, Eni, Erg, Fineco, Generali, Interpump, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Leonardo, Moncler, Recordati, Tenaris e Unipol. Appuntamento tra giugno e luglio, invece, per altri grandi nomi quotati a Milano: il 19 giugno è il turno di Hera, Poste Italiane, Snam e Terna, mentre il 24 luglio è il giorno di stacco cedola per Pirelli ed Enel.
STELLANTIS, MEDIOBANCA, UNIPOL ED ENEL SUL PODIO
Tra queste società il dividend yield più alto sarà quello offerto da Stellantis (8,3%), seguita da Mediobanca (8,1%), mentre condividono la terza piazza a pari merito Unipol ed Enel, che quest’anno offriranno entrambe un rendimento del 7,7%. Si attesta al 7,1% Poste Italiane, mentre si ferma a un passo dal 7% (6,96%) Intesa Sanpaolo, seguita da Azimut (6,7%), Eni (6,55%), Banco Bpm (6,4%), Generali (6,3%), A2a e Banca Mediolanum (6%).